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Scaletta di lunedì 10 maggio 2010

slcontent

The National “Sorrow”

Sex Pistols “My Way”

U2 “All I Want Is You”

Ed Harcourt “Haywired”

Mike Patton “Che Notte”

Cake “I Will Survive”

L’Vovo Derrango “Resista”

Kings Go Forth “I Don’t Love You No More”

Led Zeppelin “Dazed & Confused”

Donovan “Sunshine Superman”

Brendan Benson “Better Days”

Gogol Bordello “Pala Tute”


Oriental Night Fever Live

Oriental Night Fever “I Feel Love”

Oriental Night Fever “Ring My Bell”

Oriental Night Fever “Night Fever”

Oriental Night Fever “Y.M.C.A.”

www.orientalnightfever.com

           Oriental Night Fever
              Live a Moby Dick
          Lunedì 10 Maggio 2010
                

Moby Dick ospita lunedì 10 maggio alle 21.35 in diretta il live dello straordinario progetto Oriental Night Fever che unisce in maniera colta e sorprendente la musica etnica con la disco music anni Settanta.

Ideato dal produttore e musicista franco-algerino Hector Zazou con la cantante Barbara Eramo e il polistrumentista Stefano Saletti, il progetto Oriental Night Fever è una rilettura in chiave world di alcuni classici della disco music degli anni '70: "I Feel Love" di Donna Summer, "Y.M.C.A." dei Village People, "Night Fever" e "Stayin' Alive" dei Bee Gees, tra gli altri. Un progetto che unisce elettronica a strumenti della tradizione mediterranea e orientale in un mix davvero suggestivo, capace di reinventare la Disco anni Settanta e di riscoprirne la forza musicale. "Perché questo progetto così particolare e così lontano? Come tante cose nacque per caso – spiegano Barbara Eramo e Stefano Saletti. Hector voleva fare un lavoro insieme a noi, ma senza un’idea precisa. Passammo da una rilettura in chiave world di Mozart, a Bach, fino a Gesualdo da Venosa. Quando questa sembrava l’idea giusta (i madrigali risuonati con oud e darbouka…) salimmo a casa a cercare cd di Gesualdo per cominciare a mettere giù qualche spunto e Zazou ci sorprese."Ecco l’idea", disse tutto soddisfatto. Aveva in mano il cd "Disco Inferno" con il quale avevamo ballato a Capodanno in un tuffo negli anni ’70. "Con percussioni, oud, bouzouki suoneremo la Disco come se fosse World Music". Il disco è stato registrato a Roma e missato a Parigi con Julien Bourdin il tecnico con il quale Hector Zazou aveva iniziato il lavoro. Si avvale, tra gli altri, della collaborazione del violinista Carlo Cossu, del suonatore indiano di tabla Rashmi Bhatt, del fiatista israeliano Eyal Sela, della cantante Raffaela Siniscalchi, del contrabbassita Marco Loddo. 

Riascolta la puntata
        

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