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Le scalette 2013

Scaletta di giovedì 18 luglio 2013

Matt Berninger Speciale Intervista

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    Blur "Country House"
    Pearl Jam "Jeremy"
    Bob Marley "Could You Be Loved"
    Johnny Cash "Hurt"
    King Of Leon "Supersoaker"
    Simple Minds "Mandela Day"
    Xtc "Making Plans For Nigel"
    Marble Sounds "The Little Lows"
    Perturbazione "La Vita Davanti"
    Babyshambles "Delivery"
       

    LA PLAYLIST DI ELENA DA URBINO

     

    Leonard Cohen "Dance Me To The End Of Love"
    Francesco De Gregori "Santa Lucia"
    Bob Dylan "Lay Lady Lay"
    Oasis "Don't Look In Anger"
    Patti Smith "Kimberly"

     

    INTERVISTA A MATT BERNINGER (THE NATIONAL)

     

    The National "Bloodbuzz Ohio"
    The National "Demons"
    The National "Fake Empire"
    The National "Sea Of Love"
    The National "Afraid Of Everyone (live)
    Joy Division "New Dawn Fades"
    Sharon Jones & Matt Berninger "Representing Memphis"

     

    Guarda la puntata su Youtube

     

    Matt Berninger (The National)

    ospite a Moby Dick

    giovedì 18 luglio 2013

    dalle 13.35 alle 15.30

     

    Moby Dick trasmette giovedì 18 luglio l’intervista a Matt Berninger, cantante e mente della band americana The National, passata recentemente in Italia per due trionfali concerti.

     

    I National sono una band dell’Ohio, di stanza a New York, attiva dal 2000 ma emersa dall’underground grazie al quarto disco “Boxer” del 2007, che conteneva tra le altre cose la bellissima “Fake empire”, canzone scelta per la campagna presidenziale di Barak Obama. Dominati dal baritono profondo e problematico di Matt Berninger, i National sono diventati in breve tempo un gruppo di riferimento per il rock indipendente americano virato sui toni dark. Qualcuno li ha da subito paragonati ai Joy Division di Ian Curtis (assonanze nella voce) o a Nick Cave, ma le loro radici sono ben piantate del terreno del rock americano. L’ultimo “Trouble will find me”, uscito a marzo del 2013, è un album dove spunta qualche amico: Sufjan Stevens alla drum machine (sulla bellissima “Need my girl” o anche “Pink Rabbits”), Annie Clark (aka St Vincent) e Sharon Van Etten ai cori. Un disco che trabocca di dichiarazioni di fragilità e intimi pensieri, trambusti interiori, e meditazioni da bravi ex ragazzi molto sensibili e un po’ problematici cresciuti nella provincia americana.

     

     


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