[an error occurred while processing this directive]

Le scalette 2012

Scaletta di giovedì 29 marzo 2012

MARK STEWART (THE POP GROUP) INTERVISTA

    » Segnala ad un amico

    Giardini Di Mirò "Time On Time"
    Bright Moments "Travelers"
    Subsonica "Cose Che Non Ho"
    Faith No More "Digging The Grave"
    Guano Padano "Miss Chan"
    Scott Matthew "The Wonder Of Falling in Love"
    Elvis Perkins "While You Were Sleeping"
    Andrea Franchi "Due Rivali"
    Andrew Bird "Desperation Breeds"
    Rocket Juice & The Moon "Benko"

                   

          

    MARK STEWART (THE POP GROUP) INTERVISTA

                     

    The Pop Group "She's Beyond Good And Evil"  
    Mark Stewart "Vanity Kills"
    Mark Stewart "Nothing Is Sacred"
    Mark Stewart "Vampire"
    Mark Stewart & Factory Floor.."Stereotype"
    Television "Venus"
    Mark Stewart & primal Scream "Autonomia"

           

    Guarda la puntata su Youtube  

        

        

       

    Mark Stewart (The Pop Group)Mark Stewart

    Intervista-special e Moby Dick

    Giovedì 29 marzo 2012

    Ore 21.30 Radio2

     

    Moby Dick, la balena musicale di Radio2 condotta da Silvia Boschero, trasmette giovedì 29 marzo lo speciale-intervista dedicato a Mark Stewart, storico leader della punk band The Pop Group e agitatore sociale oggi protagonista del nuovo progetto “The politics of envy” assieme a Bobbie Gillespie dei Primal Scream, Lee Scratc Perry, Richard Hell e Keith Levene dei PIL.

     

    E' tra i punk impenitenti della Gran Bretagna, uno fuori dal coro, arrabbiato, carismatico, dall'inesauribile forza iconoclasta. Si chiama Mark Stewart e tra fine Settanta e inizio Ottanta con veemenza ribelle ha sistematicamente combattuto il conformismo e le ingiustizie sociali con uno sguardo internazionalista, a partire dalla sua storica band industrial The Pop Group. Un cane sciolto, che rifiutando il nichilismo di tanti colleghi dell’epoca ha guidato la controcultura di Bristol usando il sarcarsmo come arma contro la deriva destrorsa dell’Inghilterra della Thatcher e una micidiale mistura di punk, dub, jazz funk e noise come tappeto per le sue invettive ferocissime. Non è strano dunque ritrovarlo oggi sotto una nuova incarnazione, The Politics of Envy, a dedicare una canzone nientemeno che alla memoria di Carlo Giuliani: "Ogni azione che compiamo ha una conseguenza politica – ci racconta con foga - Se compriamo un barattolo di plastica fatto in Cina o usiamo un oggetto di rame fabbricato in Birmania, sosteniamo delle dittature. È un mondo iperconnesso e io tento di descriverlo senza puntare il dito contro nessuno".



        

                                   

                             

                                      

                  

                    

           

    [an error occurred while processing this directive]