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Le scalette 2012

Scaletta di mercoledì 19 dicembre 2012

Vinicio Capossela & Rebetika Band Live

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    Iggy Pop "Lust My Life"
    Soundgarden "Crooked Step"
    Them Crooked Vultures "No One Love Me"
    Beach House "Myth"
    Tame Impala "Apocalypse Dreams"
    Duncan Sheik "Life Is What You Make It"
      
       
    VINICIO CAPOSSELA  & REBETIKA BAND
          
    Vinicio Capossela "To Minore Tou Takes" (Live)
    Vinicio Capossela "Rebetiko Mou" (Live)
    Vinicio Capossela "Scivola Vai Via" (Live)
    Vinicio Capossela "S. Nicola E' Arrivato In Città" (Live)
    Vinicio Capossela "Ai Nicola" (Live)
    Vinicio Capossela "Hei Cumpari" (Live)
    Vinicio Capossela "Con Una Rosa" (Live)
       
    Guarda la puntata su Youtube    
       

    Vinicio Capossela & la sua Rebetika Band

     live a Moby Dick

    Mercoledì 19 dicembre 2012

    Radio2 ore 21.00

     

    Moby Dick, la balena musicale di Radio2, ha il piacere di ospitare in diretta dal vivo Vinicio Capossela e la sua band Rebetika mercoledì 19 dicembre alle 21.00.

     

    E’ dai primi di novembre che Capossela percorre in lungo e in largo l’Italia con una banda italo-greca, la stessa che suonerà a Moby Dick mercoledì 19, praticando la “rebetika ginnastica”, ovvero la sua personale interpretazione della musica rebetika, genere musicale nato a fine Ottocento nei bassifondi greci. Genere popolare, di “contenuto eversivo”, come spiega lo stesso Capossela.

    Dopo il doppio album ispirato a Melville e alla letteratura di mare Vinicio è sbarcato in terra ellenica questa estate con "Rebetiko Gymnastas", dodici brani, di cui quattro inediti (“Rebetiko Mou”, “Abbandonato - Los Ejes de Mi Carreta”, “Misirlou”, “Cancion de las simples cosas”, già cantata da Mercedes Sosa e Chavela Vargas) e otto suoi successi reinterpretati in veste rebetika. “Questo è un disco di musiche di porto che praticano esercizi, indiscipline individuali. Cavalli che provano a essere giraffe. E’ un disco suonato in greco, per debito nei confronti della Grecia, che ha donato al mondo oltre alla civiltà anche una delle più straordinarie musiche urbane del mondo: il rebetiko”. E ancora: “rebeta viene dal turco rebet, ribelle, colui che meno si tira indietro quando le città vanno a fuoco. Il rebeta è uno che non si sottomette al meccanismo del consumo e che semmai cerca la sua bellezza altrove. Scrive John Berger che la musica iniziò dal grido che lamenta una perdita. Il rebetiko è una musica che lamenta quello che tutti noi abbiamo perduto, una musica che non dimentica le sue origini. Si officia in luoghi chiusi, dove si beve e si privilegia lo struggimento individuale. E' musica che viene dal basso, che si condivide a tavola, come un'eucarestia”.


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